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IL
CREDENTE E LA SUA CERTEZZA DELLA VITA ETERNA
Esistono due opinioni contrastanti circa la sicurezza della salvezza
del credente in questa vita. Alcuni dicono che essa è per natura
intrinseca tutt'una con la salvezza stessa, al punto che essere salvati
significa sapere con certezza dove l'anima andrà dopo la morte. Ma c'è
chi dice, che ora è impossibile sapere con certezza dove l'anima andrà
dopo la morte. Chi ha ragione? Lasciamo che sia Dio a dare la risposta.
Cosa dice la Santa Scrittura?
Essa parla della «piena certezza dell'intelligenza» (Col. 2:2);
«piena certezza di fede» (Ebr. 1O:22) e « la pienezza
della speranza» (Ebr. 6:11). Cosi è evidente che è possibile
una qualche certezza che è dato di sperimentare al credente. Ma questa
certezza, può essere applicata anche alla salvezza? Può il credente,
durante la sua vita, sapere che possiede la vita eterna? Una lettura
superficiale delle Scritture dovrebbe essere sufficiente e uno studio
approfondito di esse, conducono sempre, chi intraprende ciò con cuore
aperto, mente desta e volontà pronta, alla sicura conclusione che:
Chiunque possiede la vita eterna mediante la fede
personale nel Signore Gesù, può esserne pienamente
sicuro fino da questo momento e, perciò, può essere
assolutamente certo di andare col Signore quando sarà venuto
il momento in cui dovrà lasciare questo mondo.
A favore di questa affermazione, ci sono tre testimonianze unanimi
"interamente attendibili".
Esse sono:
1) LA PAROLA DI DIO.
Un intero libro della Bibbia è stato scritto per dare al credente, per
mezzo di alcune importanti prove, la possibilità di essere sicuro di
possedere la vita eterna. Giovanni dice a proposito della, sua prima
lettera di cui era solo lo scrittore, mentre lo Spirito Santo è l'Autore «Vi
ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi
che credete nel nome del Figliuolo di Dio» (1 Giov. 5:13). Da
questo è chiaro che «chi crede nel nome del Figlio di Dio può avere
subito la sicurezza della vita eterna».
Una parola che viene da Dio ha lo stesso valore di altre mille Sue
parole, ma in aggiunta a questo abbiamo la meravigliosa dichiarazione
del Figlio di Dio stesso che dice: «Chi ascolta la mia parola e crede
a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna e non viene in giudizio, ma è
passato dalla morte alla vita» (Giov. 5:24). Come sono limpide
e come fanno bene al nostro cuore queste parole di Colui «nel Quale sono
nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza». Notate
attentamente: Ascolta, Crede, Ha, Non viene, È passato.
Non esiste un 'forse' né una vaga supposizione né una vaga
speranza in queste parole, ma in esse tutto è serena certezza. Perciò,
come hanno detto: «La Parola di Dio diviene, per chi la crede un dato di
fatto e dovrebbe, in reatà, essere tenuto come un punto sicuro
»
Lo consideri tu tale?
2) L'ESPERIENZA DEL CREDENTE NEL SUO CARATTERE E NELLA SUA VITA.
Ci sono alcune caratteristiche morali e spirituali ben definite che
distinguono i 'figli di Dio' dai 'figli del diavolo'. Questi tratti di
carattere e di condotta, possono essere chiamati segni spirituali del
'nato di nuovo'. Nella sua prima lettera, in cui, come abbiamo già detto,
l'Apostolo Giovanni tratta il soggetto delle prove bibliche della
salvezza, egli sottolinea tra l'altro, in modo del tutto particolare i
seguenti segni
di riconoscimento dei figli di Dio.
(c) Fede in Gesù come il Cristo, 1 Giov. 5: 1. (b) Amore di Dio, 'Giov.
5:1..3.
(c) Amore per i fratelli, 1 Giov. 3:14; 5:1; Giov. 1.3:.34-35.,(d) Pratica
della giustizia, 1 Giov. 2: 29. (e) Lontananza dal peccato come regola di
vita, 1 Giov. .3:9; 5:18. (f) Vittoria sul mondo, 1 Giov.5: 4-5;
2:15-17. Il termine "mondo" significa in questo contesto tutto
il sistema mondano di cui satana è il 'Principe' (Giov. 12:.31; 16:11, 2
Cor. 4: .3-4).
Tutti questi segni sono "prove di una vita retta, di una fede
autentica e di un amore genuino", per mezzo delle quali «chi crede
nel Figliuolo di Dio ha quella testimonianza: in sé» (1 Giov. 5:10 a).
Possiedi questa testimonianza in te stesso?
3) LO SPIRITO SANTO.
Dice Paolo ai Romani: «Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro
spirito che noi siamo figliuoli di Dio» (Romani 8: 16). Questa
testimonianza è di aiuto e in assoluta armonia con la Parola di Dio e
l'esperienza personale del credente. Esse affermano tutte insieme «che
siamo figliuoli di Dio ». Il «noi» del versetto citato, si riferisce
unicamente a quelli « nati da Dio », poiché, soltanto essi hanno il
diritto di chiamarsi figliuoli di Dio. Non c'è dottrina più sbagliata
oggi e perciò più pericolosa come quella che insegna che «Dio è il
Padre di tutto il genere umano» e che, perciò, tutti gli uomini sono
fratelli, senza tener conto della relazione personale per fede col Signore
Gesù Cristo.
Ciò
non è secondo le Scritture. Mentre è vero che tutti gli uomini
sono creature di Dio perché, Egli le ha create, non è
necessariamente vero che Egli debba essere per questo loro PADRE. Per
natura, tutti gli uomini hanno per «padre» il diavolo (Giov. 8:44; At.
13:8-10) e sono «figli d'ira)!» (Ef. 2: 1-3). Perciò, per poter divenire
figlio di Dio ciascuno deve nascere una seconda volta, cioè
nascere di nuovo tramite una nascita di natura spirituale, mediante la
fede nel Signore Gesù
Cristo (Giov. 1:11-13; 3:3,5,7).
Quante volte sei tu nato? Se una volta sola, fallo la seconda volta.
Ecco, noi abbiamo « una corda a tre capi che non si rompe cosi presto»
(Eccl. 4: 12,) la quale lega tra di loro il cuore e l'intelletto d'ogni
autentico credente col Figlio di Dio, dandogli la: certezza, non soltanto
di possedere la vita eterna, ma di saperlo fino da ora.
È questa piena certezza d'intelligenza, di fede e di speranza nel tuo
cuore?
Ed ora, un consiglio: Ti prego; non prendere alla leggera la risposta a
questa domanda, «dove andrò da qui?» E' troppo grande il rischio
di supporre che va bene cosi e che tutto andrà per il meglio lo stesso
quando morrai. Accertati che la tua sicurezza sia ben fondata giacché lo
puoi. Certo niente è più tragico che aver vissuto sperando di ottenere
la vita eterna in un dato modo, e scoprire infine, di essere condannati «alle
fiamme eterne» (Isa. 33:14; Apoc. 14:11).
Eppure il
«Gran Giudice dei vivi e dei morti» ci assicura che questa sarà la
triste esperienza di molti quando compariranno davanti a Lui al giudizio
dell'ultimo giorno, anche se lo hanno chiamato
«Signore» e hanno fatto «molte opere
potenti» nel Suo nome
(Mat. 7:21-23; Prov. 14:12).
Se sei ancora «senza Cristo» è quindi « senza Dio né speranza
»
Credi! Sii salvato! Sii sicuro della tua salvezza! Ora. Quando la
porta della grazia di Dio sarà chiusa, e ciò può avvenire in qualsiasi
momento essa non sarà mai più aperta per te ed il tuo destino sarà
fissato per l'eternità. (Luca 13:24-30; Apoc...22:11).
Quindi, «Vieni tu e la tua famiglia nell'arca» della salvezza, il
Signore Gesù Cristo! (Gen. 7:1; Mat. 11:28-30; Giov. 6;37; Apoc.
22:17). Fai presto! Non rimandare, ascolta la voce di Dio che ti parla!
Ascoltala ora! (Salmo 95:7-8; Prov 27: 1; Rom. 8: 28-39).
GEORGE BROWN
È
possibile, come è già accaduto per tanti altri, che tu abbia compreso
ora il tuo stato di peccato, senza nessuna speranza all'infuori Gesù
Cristo che è venuto per salvare i peccatori.
Tu puoi accettare Gesù come tuo personale Salvatore e Signore ed Egli può
farti certo del Suo perdono e della Sua pace. Ti offriamo la nostra
amicizia e il nostro aiuto spirituale. Se tu vuoi, puoi scriverci.
Questo opuscolo fa parte di una serie di quattro. Se tu vuoi ricevi gli
altri puoi scrivere e richiederli.
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