Circa
duemila anni fa, un bambino ebreo nasceva in una mangiatoia di Bethleem.
Non si era trovato per lui posto migliore: tutte le case e gli alberghi
erano occupati. Forse anche tu, Natale dopo Natale, hai fatto tanti auguri
a tutti, ma hai lasciato fuori proprio il festeggiato.
In fondo, sei
troppo occupato per pensare a Gesù. Ma sappi che egli non solo è nato, ma
sta nascendo ancora oggi in tanti cuori disposti ad ospitarlo.
Un giorno è
anche nato nel mio cuore; perciò ho voluto darti questa breve lettera. Da
allora, da quando gli chiesi di essere il mio Salvatore, sento pace con
Dio, con me stesso e con il prossimo.
Se rifletti sulla tua vita e pensi
alla sua, probabilmente concluderai che non sei proprio un granché e che
non hai molto da offrirgli... ma egli non nacque in posto e non si
formalizza, anzi ti dice:
"Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno
ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui" (Apocalisse 3
: 20).
É Gesù che ha qualcosa da offrirti: la sua pace, il suo
perdono, una vita esuberante ed eterna. Non lasciarlo più fuori... fà del
tuo cuore la sua dimora.
... Buon Natale!
"É venuto in casa sua,
e i suoi non l'hanno ricevuto;
ma a tutti quelli che l 'hanno ricevuto
egli ha dato il diritto
di diventar figliuoli di Dio"
(Vangelo di Giovanni, 1 : 11-12)

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