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Il Museo del Volantino

    

Edizioni: Autore: Contributo:

"Chi siamo"

Sin dall'epoca apostolica la chiesa cristiana è stata circondata da sospetti e diffidenze. Molte delle persecuzioni scatenate contro i cristiani sono state alimentate dai pregiudizi dell'opinione pubblica falsamente informata intorno alla professione di fede e alle pratiche dei credenti. Le cose che più insistentemente venivano ripetute erano relative ai "riti misteriosi dei cristiani".
A questi infatti si attribuivano pratiche strane, oscene, immorali, quando non si parlava addirittura di atti di culto cruenti e micidiali. Molti affermavano che i cristiani uccidevano i loro figliuoli per berne il sangue come per esercitare un atto del loro culto.

Non possiamo meravigliarci della posizione assunta dall'opinione pubblica del primo secolo quando pensiamo alla facilità con la quale, in ogni secolo, questa viene influenzata da una propaganda tanto abile quanto velenosa e non possiamo meravigliarci soprattutto perchè le realtà vedute da lontano sono sempre soggette
ad apparire più che nella loro reale fisionomia, nella forma in cui c'è le presenta l' interpretazione di coloro che pretendono di conoscerle. 

Non dimentichiamoci infine che il cristianesimo, con le sue riunioni di culto familiari ed intime, con la castigatezza dei suoi costumi e con la proclamazione, molte volte resa imprecisa dai neofiti, dei suoi principi di fede, si prestava facilmente ad equivoche interpretazioni da parte di quanti avevano un qualsiasi interesse a menomarlo. Basterebbe pensare all'articolo di fede relativo alla Santa Cena per giungere a queste conclusioni: 
i cristiani parlavano della comunione col "Corpo rotto" e col "Sangue sparso" del Figlio di Dio. . . Gli avversari non avevano che da prendere le parole "corpo", "sangue", "figlio", per confermare che in ogni riunione un figlio veniva ucciso perchè tutti potessero bere il suo sangue.

Il fenomeno ha subito qualche trasformazione nella forma, ma appare oggi sostanzialmente identico a quello di ieri. I cristiani evangelici, sconosciuti nella loro vita, sconosciuti nelle loro pratiche di culto vengono, come i cristiani dell' età apostolica, giudicati e condannati da un' opinione pubblica che, se non ha altro torto, ha quello di emettere il proprio verdetto in forza di un pregiudizio tanto violento quanto errato.

Il cristianesimo è una realtà chiara e comprensibile quando è interpretato nelle sue armoniche relazioni tra l'esterno e l'interno. Ma per porgere un fraterno aiuto e quindi non per polemizzare, desideriamo offrire alcune precisazioni a quanti, perchè
non ci conoscono, o perchè sono stati male informati da persone in "mala fede", da
un concetto impreciso intorno alla nostra professione di fede.
Queste precisazioni, per essere veramente precisazioni, partono dalle più comuni insinuazioni che vengono formulate contro di noi.

1.) ALCUNI DICONO CHE I CRISTIANI EVANGELICI NON CREDONO IN GESU'.
Questa affermazione quasi ridicola è smentita dal nome che ci onoriamo portare. Siamo cristiani perchè abbiamo accettato Cristo come nostro Salvatore e Lo abbiamo accettato come il Figlio di Dio incarnato fra gli uomini per la redenzione del mondo.

2.) ALCUNI DICONO CHE GLI EVANGELICI COMBATTONO MARIA
Anche quest'affermazione gratuita è priva di qualsiasi fondamento. Gli evangelici amano Maria e la onorano col pensiero e con la loro dottrina; essi credono che Maria è stata prescelta da Dio per essere la madre del Salvatore, credono che ha concepito il suo Divin Figliuolo per opera dello Spirito Santo, credono che assieme agli Apostoli ed ai primi discepoli è stata riempita dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste. Credono quindi che è divenuta, per ripetere un famoso verso, "figlia di suo Figlio". Naturalmente gli evangelici non attribuiscono a Maria quello che l'Evangelo non le attribuisce, ma essi guardano a lei come ad un esempio luminoso di fedeltà, di sottomissione, di amore e quindi nutrono verso lei tutto quell' affetto e quella devota stima che sono conseguenti ad una visione chiara ed illuminata della sua personalità.

3.) ALCUNI DICONO CHE GLI EVANGELICI NON CREDONO AI SANTI
Il paradosso di questa affermazione sembra superare quello delle precedenti. Gli evangelici credono che la grazia salvifica di Gesù deve fare realmente santi; quindi non soltanto credono che ci sono stati molti santi, ma credono che i cristiani devono essere tutti santi. Santo vuol dire "separato a Dio" e in questo
senso sono stati santi Pietro, Paolo, Giovanni;, e in questo senso sono stati santi tutti i cristiani che al pari di loro hanno lasciato il mondo ed il peccato per vivere alla gloria di Dio come discepoli di Gesù Cristo. I cristiani, prima di chiamarsi cristiani, si chiamarono e furono chiamati "santi" e noi crediamo che tutti coloro che sono stati o sono realmente cristiani sono stati e sono anche santi. Naturalmente noi crediamo che il culto deve essere reso soltanto a Dio ed i santi devono essere semplicemen
te amati o contemplati spiritualmente per l'esempio che ci possono dare.

4. ) MOLTI DICONO CHE NELLE NOSTRE RIUNIONI C'È TROPPO RUMORE ED
UNA INSPIEGABILE CONFUSIONE.

Quest'affermazione può essere considerata fra le più frettolose espresse nei nostri confronti. Non basta accennare ad alcuni effetti di un fenomeno dopo averli forse constatati da lontano; bisogna studiare da vicino il fenomeno stesso nella sua causa e nella relazione di questa con gli effetti. Comunque vogliamo subito precisare che realmente nelle nostre riunioni esiste un entusiasmo qualche volta rumoroso. Gli atti di culto hanno infatti la partecipazione attiva di tutti i fedeli e questa partecipazione è sentita fino all'entusiasmo, cioè fino alla sana emotività.
Non pensiamo che siano da condannare quei fedeli che, traboccanti di gioia e di amore, glorificano il nome di Dio ad alta voce. L'entusiasmo e l'emotività sono accettate dal mondo nelle manifestazioni politiche, artistiche, sportive... perchè dovrebbero essere giudicate e condannate proprio là dove sono più sane, più composte ed anche più...logiche?  Il rumore nelle nostre riunioni non è però
causato solo e sempre dall'entusiasmo dei fedeli perchè oggi, come nella chiesa primitiva, la reale e sensibile presenza di Dio può manifestarsi con fenomeni che possiamo definire fisici. È scritto nel Nuovo Testamento che i discepoli, nell'Alto Solaio, sentirono nel giorno della Pentecoste un "rumore" come di vento impetuoso che soffia; pochi capitoli dopo leggiamo di un luogo dove erano radunati i cristiani che "tremò" per la presenza del Signore. Noi crediamo a quel Dio vivente e presente che è sempre pronto a manifestarsi in armonia con le promesse espresse chiaramente da Gesù. L'entusiasmo ed il rumore non ostacolano lo svolgimento ordinato ed armonioso del nostro culto e basterebbe presenziare, senza preconcetti, ad alcune riunioni per convincersi che non c'è nulla di più sano, di più
spontaneo, di più sentito e di più... comprensibile.

5.) MOLTI DICONO CHE GLI EVANGELICI SONO UNA SPARUTA, TRASCURABILE
MINORANZA CHE È PERICOLOSO SEGUIRE.

Non vogliamo polemizzare con quest'affermazione per confutarne la veracità, ma vogliamo ricordare l'affermazione di un grande uomo di Dio che diceva: "Un uomo con Dio costituiscono la più sicura maggioranza". Non è il numero che fa la verità e, nelle realtà dello Spirito, non è "l'unione che fa la forza"; cioè non è l'unione degli uomini legati soltanto da tradizioni ecclesiastiche o da retaggi avitici. Ai giorni apostolici l'ebraismo, dal punto di vista ecclesiastico, superava notevolmente il cristianesimo. Anche oggi, se vogliamo sottilizzare, il "cristianesimo" con l'inclusione delle autentiche o sedicenti confessioni cristiane, non rappresenta affatto la
maggioranza religiosa. Gesù ha chiamato la Sua chiesa "piccola greggia" ed ha sempre detto che "soltanto pochi camminano e cammineranno nella via stretta. Nel parlare del futuro il Redentore è rimasto costantemente sul concetto di una
chiesa separata dal mondo, perseguitata dal mondo, povera in mezzo al mondo; una chiesa senza maggioranza, senza fasti, senza ricchezza, senza potenza terrena, ma in possesso della verità nella semplicità e nell' amore. Perchè abbiamo scelto proprio queste sentenze" quando tante e tante sono le insinuazioni formulate contro di noi? Non senza una ragione! Abbiamo voluto fermare l'attenzione proprio sopra quei giudizi che provocano le più accentuate ostilità nei nostri confronti, per offrire il modo, a coloro che ci sono nemici in. .. "buona fede" di considerare serenamente la loro posizione. In ultima analisi, con queste chiarificazioni, abbiamo voluto esprimere un invito a VENIRE semplicemente per esaminare e per vedere con occhio sereno e con sentimento onesto, un fenomeno spirituale che si chiama non in maniera arbitraria od impropriamente CRISTIANESIMO. Nel primo secolo un pio giudeo che sentì parlare di Gesù come del Messia che veniva da Nazareth, disse con apprensione: "Può esservi alcun bene da Galilea?". A quel giudeo rispose Filippo di Betsaida che lo aveva evangelizzato: "VIENI E VEDI! ". Natanaele, il pio giudeo, andò, vide, udì, si convinse ed in Gesù Cristo trovò il proprio Salvatore. Noi chiudiamo questo breve scritto con l'auspicio che molti vengano, non a noi, ma al Cristo di Dio e trovino in Lui luce, gioia pace, libertà e VITA ETERNA.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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