Il libro degli Atti

La Chiesa dall’alto solaio alla casa di Cesare

Studio n. 11 – Cap. 4:32-37


 

La Chiesa stimata

 

Atti 4:32 La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. 33 Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro. 34 Infatti non c'era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l'importo delle cose vendute, 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. 36 Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: Figlio di consolazione), Levita, cipriota di nascita, 37 avendo un campo, lo vendette, e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

 

 

Una chiesa generosa

32 La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro.

 

La Chiesa di Gerusalemme era ormai divenuta un grande popolo di almeno 10.000  anime

L’opera dello Spirito Santo è  rendere di un “solo cuore” quella moltitudine. Giovanni 17:21

Lo Spirito cerca di unire ma l’uomo alza i suoi recinti …

 

“tutto era in comune tra di loro.”

La vera benedizione spirituale, il vero riempimento dello Spirito fa di noi delle persone generose

Dove c’è egoismo, dove c’è “cupidigia” e avarizia non c’è la presenza dell’Iddio della generosità

Giovanni 3:16 - Giacomo 1:5

 

Il comandamento della generosità

Deuteronomio 15.7-11

L’attuazione del comandamento divino era presa alla lettera tanto che non c'era nessun bisognoso tra di loro

Esistono bisogni primari e secondari, materiali e spirituali

 

La Chiesa suppliva ai bisogni dei credenti

Oggi nella ricca chiesa europea non esistono molti bisognosi dal punto di vista materiale ma sicuramente abbondano i bisogni morali (affetto,compagnia,consolazione,ascolto) 

 

Il pensiero di quella moltitudine era:  “ciò che è mio è anche tuo” e tutto appartiene a Dio.

Ogni forma di egoismo era stata eliminata e abrogata in mezzo a loro e l’amore non era solo predicato ma praticato in maniera evidente per tutti.

 Anche la fede in un imminente ritorno del Signore era concretamente vissuto e visibile in quella condivisione di beni…  

Una chiesa stimata dalla gente

33 Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro…

 

Una chiesa spiritualmente unita e praticamente generosa gode del favore di Dio

Il favore di Dio era sopra tutti loro … Dio sorrideva dal cielo alla sua Chiesa …

Esiste un tremendo contrasto tra quello che “è sopra” i credenti e quello che è sopra gli increduli  Giovanni 3:36

 Il verso può essere anche tradotto: “e grande era la stima” o “grande era la  simpatia per tutti loro”

La Chiesa era stimata dalla gente; non dovrebbe forse il nostro comportamento renderci stimati nel mondo?   

Una chiesa gioiosa di dare  

perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l'importo delle cose vendute, 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. 36 Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: Figlio di consolazione), Levita, cipriota di nascita, 37 avendo un campo, lo vendette, e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

Il dare non era imposto ai credenti ma il frutto spontaneo dello Spirito.  

Era molto di più della “decima” , quei cristiani erano disposti a privarsi non del “superfluo” ma del necessario per venire incontro ai bisogni degli altri. Marco 12:42-44

 

Nessuno di quelli che offrono generosamente per l’opera di Dio impoverirà mai

2 Corinzi 9:6 ; Malachia 3:10-12

 Proverbi 19:17 Chi ha pietà del povero presta al SIGNORE, che gli contraccambierà l'opera buona.

 “ai piedi degli apostoli”

 “Notiamo che il danaro veniva portato ai piedi degli apostoli e non dato direttamente ai bisognosi. Lo stesso principio deve valere anche oggi. Il danaro va messo nella cassa comune e i fratelli preposti hanno la responsabilità di gestirlo secondo i bisogni. Da questa introduzione nasce il racconto di Anania e Saffira. Barnaba viene preso in esame per contrastare il suo comportamento con quello della coppia infausta.”

 

V.Mungai

 

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