I CRISTIANI
EVANGELICI
Chi
siamo cosa crediamo
Ci definiamo
cristiani evangelici perchè crediamo solo in tutto quello che è
insegnato nell'Evangelo. Rifiutiamo, quindi, quelle dottrine che ci
vengono dalla tradizione, ma non hanno chiaramente la loro ragion
d'essere nell'insegnamento biblico.
Noi crediamo
che Gesù ci ha indicato una via semplice, chiara di vivere la fede
e crediamo che Dio ci concede, per seguire quella via, un aiuto
valido mediante l'opera dello Spirito Santo.
Evangelo
presuppone una decisione personale e non l'ubbidienza passiva ad una
istituzione ecclesiastica.
La fede dei cristiani
evangelici, in ubbidienza alle Sacre Scritture dell'Antico e Nuovo
Testamento può essere riassunta così:
NOI
CREDIAMO:
In Dio Padre
Creatore e Signore del mondo e della storia; Nel Figlio Gesù
Cristo, Dio stesso "per noi", nostro Salvatore e Signore;
Nello Spirito
Santo, Dio stesso "in noi", che ci rigenera , a vita nuova
e ci santifica.
Per noi Gesù
Cristo, "via, verità e vita" è il fondamento del- la
nostra esistenza e la guida del nostro comportamento.
Crediamo che Gesù
Cristo è l'unico mediatore tra Dio e gli uomini (1 Timoteo 2:5),
non riconosciamo, quindi, altri mediatori, cioè Madonna, Santi,
Magistero ecclesiastico, ecc.
poichè
Cristo, il Signore risorto e vivente che intercede sempre per noi
(Romani 8:34) è l'unico Capo della Chiesa ed è sempre presente in
mezzo a noi, non vi è posto nel nostro credo evangelico per un
"vicario" di Cristo (Colossesi 1 :18; Matteo 18:20).
Gesti Cristo
è l'Unico Sacerdote che ha offerto se stesso sulla croce, come
nostro sostituto una volta per sempre (Ebrei 7:27). Il Suo
sacrificio non può essere rinnovato o ripetuto per- che è
completo, unico, perfetto ed eterno. Egli è morto: per soddisfare
(propiziare) la giustizia di Dio (Romani 3:25) per la Redenzione e
la remissione dei nostri peccati mediante il suo sangue (Efesini
1:7). Per mezzo della Sua morte siamo stati riconciliati con Dio
(Romani 5:10-11) ottenendo accesso a Dio senza intermediari.
Quanto ai
"ministeri" nella Chiesa, noi affermiamo "il
sacerdozio universale" di tutti i credenti e confessiamo che
tutti i ministeri sono strumenti per l'annuncio di Gesù Cristo.
Perciò nelle
Chiese Evangeliche sono riconosciuti vari "ministeri" (cioè
"servizi") e tutti i credenti, secondo i doni che lo
Spirito concede loro, sono chiamati ad esercitarli nell'ambito della
comunità e fuori di essa per adempiere alla vocazione missionaria
della Chiesa (Efesini 4:11-13).
Per noi
evangelici ciascun ministerio è espresso nella Chiesa in
collaborazione con gli altri ministeri ed in reciproca
sottomissione; nessuno di essi, neppure quello pastorale,
costituisce un "clero", cioè uno "status"
diverso da quello proprio del sacerdozio universale di tutti i
credenti (1 Pietro 2.~ 9\
L'unico
fondamento della nostra fede è la Parola di Dio, le Sacre Scritture
dell' Antico e del Nuovo Testamento, che formano nel loro insieme la
Bibbia (2 Timoteo 3:16). Crediamo che lo Spirito Santo guida chi
ricerca nella Bibbia la verità, e che la Bibbia, pur essendo stata
donata alla Chiesa è e rimane sempre al di sopra della Chiesa quale
unica norma di fede che deve verificare e giudicare tutto ciò che
nella Chiesa si dice e si crede (Giovanni 16:13).
Il nostro
culto è molto semplice, consiste nella lettura e nella meditazione
della Parola di Dio, nella celebrazione del- la Santa Cena, nella
confessione comunitaria dei peccati a Dio, nella preghiera e nel
canto. AI culto evangelico tutti possono prendere parte liberamente
(1 Corinzi 14:26).
Quanto ai
sacramenti, riconosciamo soltanto i due atti istituiti da Gesù: il
Battesimo (Matteo 28:19) e la Santa Cena (Matteo 26:26-28).
Il Battesimo
è il segno che noi, come morti e risorti in Cri- sto, apparteniamo
a, Dio e per grazia siamo inseriti nella Chiesa universale che è il
corpo di Cristo. Perciò il Battesimo è anche il segno della
remissione dei peccati annunciata dal- l'Evangelo a coloro che si
ravvedono e credono (Atti 2:38).
La Santa Cena
(o comunione o eucarestia) è il segno visi- bile della nostra
comunione reale, ma spirituale, con la per- sona e l'opera vivente
del Signore Gesù Cristo, ed espressione della comunione fraterna
fra coloro che credono in Lui. In ubbidienza alle parole di Gesù la
Santa Cena è celebrata con il pane ed il vino.
Davanti
a Dio, come afferma la Sacra Scrittura, non vi è di- stinzione tra
gli uomini, perche tutti hanno peccato, sono privi della gloria di
Dio e non possono salvarsi da se (Romani 3:23). La Parola di Dio ci
rivela, però, che l'uomo è salvato per grazia mediante la fede. La
salvezza è dunque il dono gratui- to che ci viene da Dio e che solo
"mediante la fede" diventa realtà per ciascuno di noi.
Perciò la
certezza della salvezza personale non dipende dal- le nostre opere o
dai nostri meriti, ma solo dalla grazia di Dio (Efesini 2:8-9; Tito
3:5).
Le opere, che
devono essere abbondanti e spontanee nel- la vita di ogni credente,
sono dunque la conseguenza della salvezza ricevuta, i frutti della
fede, il segno visibile della ri- conoscenza aDio (Efesini 2:10).
Infatti, vivendo nella fede, noi scopriamo la gioia dell'ubbidienza
ai comandamenti di Dio e attuiamo un'ubbidienza libera e
responsabile che non è det- tata ne dalla paura dell'inferno, ne
dalla sottomissione ad un'autorità ecclesiastica, ne dall'ambizione
di meritare qualcosa.
La vita del cristiano
vissuta nell'ubbidienza della fede è per noi essenzialmente un
segno di amore in risposta all'amore infinito di Dio (Giovanni
14:15).
Il credente vive
gioiosamente la propria fede in attesa del giorno in cui Cristo
ritornerà per risuscitare i morti e dare ai salvati la vita eterna
nella gloriosa comunione con Dio (Apo- calisse 22:20). In questa
attesa ha il compito di annunziare l'Evangelo della grazia e della
salvezza affinche le genti si ravvedano e non cadano nel giudizio di
Dio per la loro incre- dulità al messaggio dell'Evangelo (Giovanni
3:18).
LE
CHIESE EVANGELICHE: -Fondandosi sui principi delle Sacre Scritture,
si reggono in modo autonomo, nella osservanza delle loro confessioni
di fede e dei loro ordinamenti particolari, senza pretende- re,
nell'ordine temporale posizioni di privilegio, ne consen- tire, nel
proprio ordine, ingerenze o restrizioni da parte del- la società
civile.
-In
obbedienza all'ordine del Signore, esse sono unite da fraterni
legami spirituali con tutte le Chiese Evangeliche del mondo e
vogliono vivere nella cristianità recandovi il contributo della
propria testimonianza.

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